Origini
Il Carciofo romanesco del Lazio IGP è un prodotto che affonda le radici nella tradizione agricola del territorio ed è ottenuto dalle cultivar Castellammare e Campagnano e relativi cloni.
Aspetto e sapore
Presenta un capolino con grandi dimensioni, quasi rotondo, di colore dal verde al violetto con caratteristico foro all’apice.
Il capolino centrale, chiamato “cimarolo” o “mammola”, è caratterizzato da una forma sferica, compatta, con diametro superiore a 10 cm ed è privo di spine.
Metodo di produzione e raccolta
La carciofaia viene trapiantata da agosto a ottobre; è mantenuta in coltivazione per non più di quattro anni con un avvicendamento triennale della coltura.
La raccolta si effettua a mano da gennaio fino a maggio., tagliando obliquamente i gambi a circa 15-18 cm dal terreno.
Proprietà nutritive
Il carciofo ha un contenuto calorico molto basso (22 Kcal per 100g di prodotto), ma notevoli proprietà nutritive.
È ricco di sali minerali: calcio, fosforo, magnesio, sodio, molto potassio e inoltre contiene due sostanze, l’inulina e la cinarina, che svolgono funzioni essenziali.
L’inulina favorisce la crescita della flora intestinale, fondamentale per il corretto equilibrio dell’organismo.
La cinarina protegge le cellule del fegato, stimola la produzione della bile ed è consigliata per il trattamento di diverse patologie legate al fegato, colesterolo alto e dispepsia.
Riconoscimento marchio di qualità
Il Carciofo romanesco del Lazio ha ottenuto la denominazione comunitaria di Indicazione Geografica Protetta (IGP) nel novembre 2002.
A questo link è possibile consultare il Disciplinare di produzione allegato al provvedimento di riconoscimento del marchio di qualità
http://www.dop-igp.eu/flex/AppData/Redational/pdf/Carciofo%20Romanesco%20del%20Lazio.pdf